Roma | Guida ai misteri di Roma

Luoghi e itinerari misteriosi a Roma

Associare Roma al mistero e alla leggenda può risultare facile a chiunque abbia un minimo di erudizione sulle origini della città: i misteri e le leggende di Roma partono proprio da qui. Gli antichi Romani dicevano: “Roma Caput Mundi”. Infatti, da sempre, la capitale è stata al centro dell’attenzione di numerosi popoli, in quanto luogo strategicamente centrale, città ricca di storia e di tesori archeologici.

Secondo la tradizione, divenne romana in seguito all’arrivo nel Lazio di Enea, troiano in fuga, dopo la distruzione per opera dei Micenei della sua omerica città. Enea portava con sé la spada dei suoi padri, ricca di significato. Qui, nel Lazio, fondò una nuova stirpe dalla quale, sempre secondo la leggenda narrataci da Tito Livio e da altri storici latini come lui, discesero in seguito importanti famiglie repubblicane e imperiali. Prima dell’introduzione del calendario gregoriano, tuttora in uso, i Romani usavano contare gli anni ad Urbe Condita, cioè, “dalla fondazione della città”, che secondo la storiografia latina risalirebbe al 753 a.C.

Da allora, si alternarono dapprima il periodo dei sette re di Roma, di cui finora solo l’esistenza degli ultimi tre è stata accertata storicamente; poi, un periodo repubblicano, nel quale governavano dei consoli; e, dopo Caio Giulio Cesare e Ottaviano Augusto, un periodo imperiale, che terminò nel 476 d.C., con la caduta dell’Urbe.

Il Pantheon

 

Uno dei simboli della città di Roma è il Pantheon, costruito da Marco Vipsanio Agrippa nel 27 a.C. e rifatto dall’imperatore Adriano nel II secolo d.C.; chiamato così perché dedicato a “tutti gli dèi”. Il pronao, di sedici colonne monolitiche, introduce l’edificio vero e proprio, di pianta circolare, sormontato da una cupola semisferica dal diametro di 43,30 metri, la più grande che sia mai stata costruita. In sommità vi è un oculus dal quale entra la luce solare. All’interno, troviamo sette nicchie che un tempo dovevano contenere le divinità planetarie. L’edificio stesso è realizzato all’interno di una grande sfera immaginaria, simbolo dell’eternità divina. Lo stesso è orientato precisamente sui punti cardinali (l’ingresso si trova a est), «con uno scarto di 5°, pari all’obliquità dell’orbita lunare», così come avviene per il Palazzo della Ragione a Padova e Castel del Monte ad Andria.

Roma

Il Museo delle Anime del Purgatorio e la Meridiana

 

Sul Lungotevere Prati, segnaliamo la presenza di un curioso museo, quello delle Anime del Purgatorio, allestito tra le mura della neogotica Chiesa del Sacro Cuore del Suffragio, che ricorda un po’ il Duomo di Milano, ma in miniatura. All’interno di questo museo è possibile vedere, dopo essersi messi d’accordo con il parroco, oggetti particolari, come le “impronte di fuoco” che le anime del purgatorio avrebbero lasciato impresse su tavolette di legno, libri antichi, stoffe e vestiti. Tale raccolta venne costituita da padre Vittore Jouet alla fine del XIX secolo, per dimostrare l’esistenza dell’Oltretomba. In realtà fece un favore agli studiosi di fenomeni paranormali, raccogliendo insieme pezzi interessanti e unici, come le impronte di fuoco lasciate su vari oggetti dalle anime desiderose di manifestare la loro presenza in questa nostra dimensione.

Anche qui a Roma ritroviamo una meridiana astronomica, simile a quella presente nel Duomo di Milano e a Saint Sulpice. Per vederla dobbiamo recarci nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli, in Via Cernaia 9, proprio di fronte alla Stazione FS Termini. La meridiana, detta “Linea Clementina”, si trova tracciata in maniera obliqua sul pavimento transetto, che insieme alla navata compone una croce greca, analoga alla croix pattée dei cavalieri Templari. Una targa, applicata sul muro interno del santuario, ci informa che la medesima servì per regolare gli orologi di Roma fino al 1846, “quando il cannone cominciò ad annunciare il mezzodì”.

Alchimia a Roma

 

Anche a Roma, città ricca di storia, troviamo diverse tracce di alchimia. Anche qui sorgevano infatti dei laboratori alchemici. Ne troviamo una ricostruzione nella sezione IX del Museo di Storia della Medicina, in Viale dell’Università 34/A, e all’interno del Museo Storico Nazionale dell’Arte Sanitaria, sito nel complesso dell’Ospedale di Santo Spirito, sul Lungotevere, in Via Sassia, al numero 3. Il museo comprende anche alcuni oggetti particolari, nel medioevo ritenuti magici, come un curioso corno di unicorno, ricavato in realtà da un dente di narvalo.

Altri gabinetti alchemici si trovavano a Palazzo Corsini, in Via della Lungara e a Palazzo Falconieri di Via Giulia, decorato da Francesco Borromini nel 1640, inserendo negli ornamenti parecchi simboli alchemici ed esoterici.

La Porta Alchemica

 

Ma a Roma, il simbolo achemico per eccellenza si trova a pochi passi dalla Stazione FS Termini: l’ultimo portale in pietra di quella che un tempo era la villa del marchese Massimiliano Palombara (1614-1680), appassionato di alchimia e membro dei Rosacroce, una società segreta fondata nel XIV-XV secolo dal leggendario Christian Rosenkreuz e basata in seguito sugli scritti dell’alchimista John Dee, mago di corte della regina Elisabetta I d’Inghilterra. Attualmente, al posto della villa vi è la Piazza Vittorio Emanuele, con i suoi giardini. La porta, che un tempo si trovava in un’altra posizione, venne edificata nella seconda metà del Seicento, assieme ad altre quattro ormai andate perdute. Probabilmente, l’anno di costruzione è il 1680. Sulla superficie della stessa troviamo incisi dei simboli alchemici, in quanto il marchese era un appassionato di ermetismo ed esoterismo.

Secondo la tradizione, sulla porta sarebbe rappresentata la formula alchemica della trasmutazione del vile piombo in oro, o forse parte di essa. Tale formula sarebbe stata appresa dal marchese in seguito al rinvenimento di alcune carte appartenute ad altri alchimisti; carte indecifrabili. Fu per questo motivo che il marchese decise di riportare tali segni sul portale della villa: nella speranza che qualcuno potesse decifrarli. I simboli qui presenti sono quello alchemico del sole e dell’oro (sull’architrave), il sigillo di Salomone; i simboli dei pianeti (sugli stipiti), con i loro corrispettivi metalli e una serie di indicazioni in latino: Saturno-piombo, Giove-stagno, Marte-ferro, Venere-rame, Luna-argento, Mercurio-mercurio.

Altri luoghi iniziatici

 

Altri luoghi iniziatici di Roma sono il Palazzo Falconieri, in Via Giulia, dove troviamo ancora simboli alchemici tra cui quello del sole e l’ouroboro, il serpente che si morde la coda, a emblema della ciclicità del tempo; il Palazzo Corsini di Via della Lungara, frequentato nel Seicento dalla regina Cristina di Svezia, che soggiornò a Roma dopo essersi convertita al cattolicesimo pur rimanendo un’appassionata di alchimia. Probabilmente, ebbe contatti con il marchese Palombara. All’interno del suo palazzo, la regina aveva fatto allestire uno studiolo alchemico. Un altro luogo alchemico è Castel Sant’Angelo, dove visse gli ultimi anni della sua vita Francesco Giuseppe Borri, così come altri alchimisti e maghi, imprigionati dalla Chiesa.

L’Altare della Patria

 

A Roma sorge il Vittoriano e l’Altare della Patria, fondata per merito dei Massoni nella seconda metà dell’Ottocento. Un monumento costruito ispirandosi all’antico Altare di Pergamo, oggi conservato al Museo di Berlino. I Massoni amano questi richiami al passato, perché fondamentalmente la loro cultura ha origini antiche, forse risalenti all’Egitto dei faraoni. Non dimentichiamoci che il motto “libertà, uguaglianza, fraternità”, ancor prima di essere gridato dai rivoluzionari francesi, era presente sull’antico Tempio di Salomone, più di duemila anni fa. Tra le statue dell’Altare della Patria ve ne sono molte interessati, tra cui quella di una donna che afferra un serpente con la mano sinistra. Un serpente, simbolo di conoscenza.

Altri simboli massonici

 

Ma, oltre all’Atlare della Patria, a Roma troviamo altri segni massonici, alcuni più evidenti di altri, come ad esempio la Basilica dei SS. Quattro Coronati, situata nella via omonima. Qui si riunivano i maestri muratori già nei primi secoli dell’era cristiana per svolgere le loro iniziazioni segrete. I quattro Santi, che danno il nome alla chiesa, Severo, Severiano, Carpoforo e Vittorino, sono generalmente raffigurati assieme ai tipici simboli della Massoneria; e ciò dovrebbe già risultare strano, visto che la società segreta si è sempre presentata come un’associazione anticlericale. Tra i simboli qui presenti figurano anche la triplice cinta e, nel chiostro, disposte all’interno di 14 file, le lettere X, I e D, in un messaggio ancora muto per gli studiosi.

Guida agli itinerari del mistero 1 – 8

 

1. Museo di Storia della Medicina, presso l’Università La Sapienza, Viale dell’Università 34/A: nella sezione IX possiamo ammirare la ricostruzione di uno studiolo alchemico del passato.

 

2. Santa Maria degli Angeli, Via Cernaia, 9: la chiesa si trova a pochi passi dalla Stazione Centrale Roma Termini. All’interno della stessa troviamo una meridiana astronomica.

 

3. Basilica di Santa Maria Maggiore, sita nell’omonima piazza: qui è presente un quadrato magico del Sator.

 

4. Porta magica, giardini di Piazza Vittorio Emanuele II: su di essa sono presenti dei simboli alchemici che, se tradotti, potrebbero rivelare il segreto della Pietra filosofale.

 

5. Santa Croce in Gerusalemme, nell’omonima piazza:davanti a questa chiesa morì nel 1003 Silvestro II, il “papa mago”.

 

6. San Giovanni in Laterano, nell’omonima piazza: in questa chiesa si trova ancora oggi la tomba di papa Silvestro II.

 

7. Basilica dei Ss. Quattro Coronati: si trova lungo la strada che congiunge il Colosseo con la Piazza di San Giovanni in Laterano. In passato è stato luogo di iniziazioni massoniche.

 

8. Basilica di San Clemente, nell’omonima piazza: nei sotterranei della chiesa si conserva uno dei mitrei più belli di Roma e d’Italia. Importanti sono anche quelli presenti sotto il Palazzo Barberini, sotto la Chiesa di Santa Prisca e quello che era connesso al Circo Massimo, in Piazza Bocca della Verità 16/A.

Guida agli itinerari del mistero 9 – 17

 

9. L’Anfiteatro Flavio, meglio conosciuto con il nome di Colosseo: famoso in tutto il mondo, è una delle 7 meraviglie del mondo moderno, selezionate a Lisbona il 7 luglio 2007.

 

10. Arco di Tito: sulle pendici settentrionali del Palatino troviamo l’arco e su di esso una rappresentazione scultorea di Tito, di ritorno da Gerusalemme, mentre entra vittorioso a Roma preceduto dai tesori raccolti a Gerusalemme. Notiamo, tra le altre cose, un menorah ebraico.

 

11. Via dei Fori imperiali: a sud-est del foro di Augusto si vedono i resti del Tempio della Pace, dove i Romani conservavano i tesori raccolti durante le loro campagne estere. Qui, potrebbe essere giunta anche l’Arca dell’Alleanza in seguito alla conquista di Gerusalemme da parte della Roma di Tito, nel 71 d.C. Nelle vicinanze sorge l’area dei fori romani, la quale è adiacente al Palatino, all’Arco di Costantino e all’Anfiteatro Flavio, meglio conosciuto come Colosseo.

 

12. Musei Capitolini, Piazza del Campidoglio, 1: all’interno dello stabile sono contenute opere uniche al mondo, meravigliose, risalenti al periodo romano e greco.

 

13. Il Vittoriano e l’Altare della Patria: è un monumento massonico ispirato all’antico Altare di Pergamo. Si trova nei pressi della Colonna Traiana.

 

14. Pantheon, Piazza della Rotonda: nato per essere un tempio pagano, era dedicato a tutte le divinità. Anch’esso rappresenta un simbolo caro ai massoni.

 

15. Chiesa di Sant’Ivo, Corso Rinascimento 40: presenta affinità con la Chiesa della Maddalena a Venezia. Entrambe presentano una pianta interna esagonale; su entrambe troviamo scritto “la Sapienza si costruì una casa”. Si tratta di un’altra dimora filosofale.

 

16. Campo Marzio: secondo la leggenda, nel sottosuolo vi sarebbe il luogo scoperto da Silvestro II, ricco di tesori e meraviglie.

 

17. San Silvestro in Capite, nell’omonima piazza: tra le reliquie presenti nella chiesa, vi è anche la testa di San Giovanni Battista.

Guida agli itinerari del mistero 18 – 26

 

18. Chiesa di San Lorenzo in Lucina, Via in Lucina, 16a: una statua tiene in mano una coppa nella mano sinistra. Potrebbe essere un riferimento al Graal?

 

19. Museo delle Anime del Purgatorio, Chiesa del Sacro Cuore del Suffragio, Lungotevere Prati 12: qui sono raccolte alcune interessanti prove dell’esistenza dell’Oltretomba.

 

20. Castel Sant’Angelo, Piazza Adriana: qui visse gli ultimi anni della sua vita Francesco Giuseppe Borri, così come altri alchimisti e maghi, imprigionati dalla Chiesa.

 

21. Basilica di San Pietro: nei sotterranei della basilica, centro della cristianità, è conservato il corpo del santo, fondatore della Chiesa.

 

22. Museo Storico Nazionale dell’Arte Sanitaria, Lungotevere in Sassia 3: qui troviamo una riproduzione di un laboratorio alchemico del XVI secolo.

 

23. Palazzo Corsini, Via della Lungara, 10: anche in questo palazzo lavoravano gli alchimisti. Qui sorgeva, in passato, un altro studiolo alchemico.

 

24. Palazzo Falconieri, Via Giulia, 1: presenta tra le sue pareti una ricca simbologia ermetica.

 

25. Basilica di Santa Maria in Trastevere: troviamo qui il simbolo del labirinto.

 

26. Piramide Cestia, Piazzale Ostiense: incorporata nelle mura Aureliane, risale al I secolo a.C.

Fuori itinerario

 

27. Palazzo Giustiniani, Via di San Pancrazio, 8: è la sede romana del Grande Oriente d’Italia.

 

28. Basilica di San Paolo Fuori le Mura, Via Ostiense, 190: qui è presente la simbologia della triplice cinta.

 

29. Basilica di San Lorenzo Fuori le Mura, Piazzale del Verano: qui potrebbe trovarsi il Graal.

 

30. Parco di Villa Gordiani, al III miglio della Via Prenestina: da ipotetici cunicoli sottostanti la villa emergerebbero di tanto in tanto esseri demoniaci.

 

31. Latomie di Salone, Parco Aniene: interessante area sotterranea, formata da numerosi cunicoli e gallerie.

 

32. Lungo la Via Appia, nei pressi della sesta pietra miliare, venne scoperto nel 1485 il corpo di una fanciulla, morta molti secoli prima, immerso in una strana sostanza di color blu. Ai suoi piedi splendeva una “lampada eterna”.

di Giorgio Pastore

tratto dal libro “La ricerca della Pietra Filosofale
Itinerari iniziatici nell’Italia del mistero