OOparts

Anche per quanto riguarda gli OOParts si incrociano e si sviluppano due teorie opposte tra loro. O che, comunque, percorrono vie storiche, archeologiche e scientifiche assai diverse tra loro. Sostanzialmente, come spesso accade in questi casi, vi sono storici e archeologici che ritengono si possa dare una risposta plausibile, anche se non esaustiva, della presenza di tali oggetti. È probabile che ancora non si abbiano delle conoscenze approfondite di certe civiltà o epoche storiche. Pertanto, sarebbe affrettato supporre immediatamente che oggetti del genere possano essere stati costruiti da presunte altre civiltà extraterrestri. oppure che al di là della nostra conoscenza archeologica e storica, effettivamente certe civiltà a noi note avevano le potenzialità e la tecnologia per produrre simili manufatti.

Cosa sono gli OOParts o Oggetti Fuori Posto?

Il termine OOPArts (Out of Place ARTifacts) coniato dal naturalista e criptozoologo americano Ivan Sanderson sta indicare una categoria di oggetti che sembrerebbero non avere una precisa e individuabile collocazione storica. Questi oggetti, rappresenterebbero uno dei casi più discussi di anacronismo. Vengono infatti classificati come OOPArts tutti quei reperti archeologici o paleontologici che, secondo comuni convinzioni riguardo al passato, si suppone non sarebbero potuti esistere nell’epoca a cui si riferiscono le datazioni iniziali.

Dibattiti e controversie

In altri casi, le risposte sono state incomplete o non corrette. Questo, semplicemente perché ancora non è chiaro il reale utilizzo che aveva l’oggetto. O, perlomeno, non si conosce il possessore dell’oggetto tanto da farne dubitare circa l’effettiva esistenza.

Su questo punto il dibattito sugli OOParts è molto forte in quanto, sul fronte opposto, proprio la mancanza totale di riscontri scientifici, storici e archeologici, possono in realtà suggerire che un certo numero di OOParts non hanno una spiegazione se non quella che altre civiltà possano aver costruito e reso possibile la realizzazione di simili oggetti.

Le teorie storico-archeologiche sugli OOparts affermano che in tempi antichi la Terra è stata visitata o colonizzata da civiltà extraterrestri più evolute di noi. Queste, forse, erano molto simili dal punto di vista antropomorfico alla nostra. Queste civiltà avrebbero trasmesso delle conoscenze a livello tecnologico che avrebbero permesso uno slancio maggiore all’evoluzione dell’Uomo.

La presenza di oggetti che non potevano esistere migliaia di anni fa e che, a oggi, non è si trovata una possibile spiegazione, può essere dovuta anche al fatto che le civiltà aliene potevano averci influenzato sia direttamente che indirettamente senza lasciare traccia della loro presenza sulla Terra e quindi senza poter avere una fonte chiara sul perché dell’esistenza di tali oggetti o siti.

La Teoria dell’alternanza delle civiltà evolute

Tali linee evolutive sono esposte nella “Teoria dell’alternanza delle civiltà evolute“, o “Teoria catastrofista“. All’interno di queste viene sviluppata l’idea che le grandi estinzioni di massa documentate nella storia terrestre, durante le quali si è estinta una percentuale considerevole di specie allora viventi, possano aver distrutto civiltà già evolute. Da qui la possibile spiegazione della mancanza di prove sufficienti sull’esistenza di civiltà aliene e dei loro manufatti.

In ogni caso alcuni oggetti considerati OOPArts hanno avuto una spiegazione plausibile. Questi sono i moai dell’Isola di Pasqua, la Macchina di Antikythera, la Mappa di Piri Reis e così via. Ma molti oggetti non trovano ancora una spiegazione sufficientemente chiara ed esaustiva sulla loro origine e sul loro scopo. Su questi molti esperti delle due fazioni, quella creazionista e l’altra accademica, si danno battaglia. Così si cerca di far luce sul mistero che ancora oggi avvolge gli OOPArts sparsi in ogni angolo del mondo.