Estia, Vesta, Dea del Fuoco Domestico

Storia, mitologia e leggenda di Estia, Dea del Fuoco domestico

Associata al nome di Vesta nella mitologia romana, Estia era una dei cinque fratelli di Zeus. Rappresentava la Dea del Fuoco, più precisamente dei fuochi sacri e del focolare domestico.

Estia, Dea del Fuoco Domestico

Rifiutandosi fermamente di contrarre matrimonio, fece voto di castità respingendo così le adulazioni delle più importanti divinità. Tra queste vi erano Poseidone e Apollo che invano chiesero a Zeus la sua mano. Ogni città dedita alla dea doveva avere nel suo centro un focolare rotondo in suo onore.

La stessa cosa accadeva nelle case e nei templi, generalmente di struttura rotonda allo scopo di richiamare i focolari stessi. Infatti Estia non veniva quasi mai rappresentata in forma umana in quanto il semplice focolare domestico, cittadino o sito nei templi costituiva la testimonianza della sua presenza.

Le preghiere per Estia

Diversi erano i riti e le offerte sacrificali dedicate a Estia. Quando, per esempio, una coppia di giovani sposi entravano nella loro nuova casa, vi era l’usanza in base alla quale la madre della sposa doveva accendere una torcia con il focolare della propria casa e poi donarlo alla figlia. Questa, a sua volta avrebbe poi acceso il suo primo focolare domestico e benedetto così la casa con la presenza della Dea.

Allo stesso modo ogni qual volta si formava una nuova comunità in un nuovo luogo, essa doveva essere benedetta. Quindi, una volta consacrata a Estia, si trasportava del fuoco dal focolare cittadino del luogo già consacrato a quello presente al centro della nuova città.

Nello svolgere le varie tipologie di riti e preghiere Estia ed Ermes vennero spesso associati e onorati insieme. La prima provvedeva soprattutto al calore e alla santificazione dei luoghi mentre al secondo si chiedeva fortuna e allontanamento del male.