Cosa vedere e come visitare il Blue Hole dei Caraibi
Il Blue Hole è una dolina, ovvero una voragine, ed è situato nel mezzo dell’atollo di Lighthouse Reef, a circa 100 chilometri dal Belize. Ha una forma quasi perfettamente circolare, rendendolo uno dei luoghi più curiosi della Terra. Si è formato all’incirca 14.000 anni fa, alla fine dell’ultima era glaciale.
Un tempo il livello delle acque degli oceani era più basso per cui l’area del Blue Hole si trovava per buona parte in superficie. Era praticamente una caverna preistorica. Quando il livello dell’Oceano Atlantico si alzò, il peso dell’acqua fece crollare il tetto della grotta. L’acqua inondò così la gigantesca cavità, dandole l’aspetto attuale. Il Lighthouse Reef è un piccolo atollo a forma di pesce situato nel Mare dei Caribi.
Si tratta di una laguna sabbiosa di 120 chilometri quadrati e profonda non più di sei metri. Per questo, nei dintorni l’acqua presenta una colorazione più chiara. Diventa scura proprio nell’area del Blue Hole, perché in quel punto il fondale si trova molto più in profondità, a circa 125 metri. Il Blue Hole ha un diametro di circa 300 metri, per cui non passa proprio inosservato. Oggi è una meta turistica, molto amata dai sommozzatori e un luogo di continui studi scientifici. Il Blue Hole è riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità.
I segreti del Blue Hole
Già nel 1971, il noto esploratore francese Jacques Cousteau lo esplorò e riuscì a mapparlo grazie agli strumenti presenti a bordo della nave oceanografica Calypso, eleggendolo a “uno dei siti di immersione più interessanti al mondo”. Fu lui stesso a ipotizzarne una natura carsica. Nel dicembre del 2018 fu la volta di suo nipote, Fabien Cousteau che, assieme al miliardario Richard Branson, organizzò una spedizione all’interno del famoso buco blu, per scoprire i segreti del suo fondale.
In quell’occasione venne utilizzato un sofisticato sottomarino con cui riuscirono a raggiungere gli oscuri fondali del Blue Hole. Infatti, a quella profondità l’acqua è nebulosa per via dell’idrogeno solforato. Solo grazie agli strumenti del sottomarino il team è riuscito a creare una mappa 3D del fondale e vedere stalattiti gigantesche, lunghe fino a 12 metri, e sulle pareti gli ingressi di quella che sembra essere una rete di gallerie sottomarine molto ampia. Il fondale inoltre è cosparso di conchiglie e granchi morti.
Lì l’acqua è anossica, non contiene ossigeno, per cui qualsiasi forma di vita cada al suo interno rimane intrappolata sul fondo e muore. Con grande dispiacere e stupore, Fabien Cousteau trovò adagiate sul fondo anche delle bottiglie di plastica, segno del degrado ambientale provocato dall’uomo.
Come visitare il Blue Hole
Il Blue Hole è ogni anno meta turistica di chiunque voglia e possa avventurarsi nelle sue acque. La profondità massima consentita per un’immersione ricreativa è quello dei 30/40 metri. Già a quella profondità è possibile vedere stalattiti e stalagmiti risalenti almeno a 150.000 anni fa. Il margine del cratere subacqueo è costituito da una barriera corallina (la più orientale delle tre barriere più vicine al Belize). Il fondale poi degrada dolcemente fino allo strapiombo. La visibilità a 40 metri di profondità è possibile solo grazie alle torce elettriche, ma lo spettacolo è assicurato. Procedendo verso il fondo, il buco tende ad allargarsi rivelando un paesaggio alieno degno di un romanzo di Jules Verne. Per questo Jacques Cousteau descrisse l’interno del Blue Hole come “la patria dei subacquei di tutto il mondo”.
Tra l’altro, la parte superiore del buco è popolata da diverse specie di squali. Le guide turistiche portano loro del cibo durante le immersioni, per cui solitamente non vi sono pericoli. Potreste ritrovarvi circondati anche da una ventina di esemplari contemporaneamente! Sono infatti presenti squali toro, squali tigre, i pinna nera e gli squali martello.
Quando visitare il grande buco blu
Trovandoci in una zona tropicale, è sconsigliabile recarsi sul posto in estate, per via delle piogge abbondanti. Il periodo ideale è quello primaverile, da marzo a maggio. Già a marzo la temperatura in quella parte del mondo si aggira attorno ai 30 gradi centigradi. Del resto, durante l’anno la temperatura rimane praticamente costante con una media di 23° centigradi la minima e 30° la massima. L’unico problema sono proprio le piogge, più frequenti da giugno a ottobre, ma possibili fino a gennaio. Già da febbraio le piogge tropicali iniziano a scarseggiare.
Come arrivare
Raggiungere il Blue Hole non è così semplice, ma non è nemmeno impossibile. I punti di partenza migliori sono l’isola di San Pedro su Ambergris Caye o Belize City. Entrambe queste località sono raggiungibili in aereo. Giunti lì, occorre noleggiare una barca in proprio o affidarsi a un’agenzia del posto, che offre pacchetti di immersione. Il viaggio in barca per raggiungere il Blue Hole dura circa due o tre ore. Se invece vi interessa solo godere di una visuale panoramica, vi è anche la possibilità di noleggiare un elicottero o un piccolo aereo.
A cura di Giorgio Pastore