Cosa vedere e come visitare il Vulcano Dallol
In Etiopia, vicino al confine con l’Eritrea e al Mar Rosso, esiste un vulcano unico al mondo, per via delle sue forme anomale e dei colori sgargianti, dovuti anche ai molti minerali presenti: il Vulcano Dallol (che nella lingua locale significa “discolto”). La depressione della Dancalia è rinomata proprio per le sue meraviglie naturalistiche, tra cui appunto anche il Vulcano Dallol, ma è anche il luogo più basso, più arido e più caldo del pianeta.
Si formò molti anni fa in seguito all’esplosione di una camera magmatica situata sul bordo nord-orientale della Rift Valley, al di sotto di un deposito salino, e alle diverse eruzioni freatiche successive che portarono a questa attuale conformazione così stravagante. Le ultime eruzioni risalgono al 1925 e al 2011. Il Vulcano Dallol è attivo da almeno 10.000 anni ed è uno dei luoghi più inospitali della Terra.
Nel visitare il Vulcano Dallol si ha l’impressione di camminare sulla superficie di un pianeta alieno. Tutta l’area è praticamente una vasta e arida landa salina disseminata da molti rilievi rocciosi caratteristici, detti “camini delle fate”, sorgenti calde sulfuree, pozze di acqua bollente, geysers, fumarole, depositi di zolfo e sale.
Viaggio in uno dei luoghi più inospitali del pianeta
L’interno del cratere è molto colorato, si tratta di incrostazioni di sali (cloruri di potassio, magnesio e sodio) che somigliano a minuscoli fiori extraterrestri. Le emissioni di gas e vapori dal sottosuolo possono essere tossiche, tant’è che è possibile trovare nell’area anche cadaveri di piccoli animali. Questi, inavvertitamente, si sono ritrovati a passare di lì o sono rimasti intrappolati nelle micidiali vasche acide che, di volta in volta, possono aprirsi all’improvviso al loro passaggio sui suoli più fragili. Queste ultime sono pericolose anche per gli esseri umani.
La regione è pressoché disabitata. Solo la popolazione locale degli Afar vive nelle vicinanze del Vulcano Dallol. L’estrazione del sale è la loro attività più redditizia ed è causa di scontri con bande di ladri e ribelli eritrei. La temperatura media annua si aggira attorno ai 40 gradi ma si sono registrati anche picchi di 60 gradi centigradi. È consigliabile visitare questo posto muniti di un cappello, crema solare e tanta acqua.
La città fantasma di Dallol
Nei pressi del Vulcano Dallol sorge anche una città fantasma. Costruita dagli italiani della Compagnia Mineraria dell’Africa Orientale nel periodo coloniale e utilizzata come base d’appoggio per l’attività di estrazione del potassio (che veniva utilizzato per i concimi e la produzione di esplosivi), venne abbandonata e sfruttata negli anni Cinquanta dagli americani come base scientifica. Negli anni Sessanta venne definitivamente abbandonata. Gli edifici, negli ultimi decenni hanno subito l’azione corrosiva dell’umidità acida del vulcano. Ciò contribuisce a rendere questo luogo un posto ancora più suggestivo.
Quando visitare il Vulcano Dallol
Tempo fa il Vulcano Dallol era poco frequentato. A partire dal 2011 si decise di renderlo accessibile ad eventuali visitatori. La stagione migliore per visitarlo è sicuramente quella invernale, in quanto fa meno caldo che in estate. Certe agenzie turistiche specializzate organizzano tour nella regione solo da inizio ottobre ai primi di marzo. È consigliabile recarsi sul posto la mattina presto, per evitare le ore più calde della giornata. Come accade in altri luoghi deserti, l’escursione termica tra il giorno e la notte è molto elevata.
Visitabile ma con molta cautela
Il Vulcano Dallol non rientra ancora nella tutela dei parchi nazionali, in quanto la sua protezione è naturale, per così dire. Infatti, in pochi hanno il coraggio di avventurarsi sulle sue pendici, proprio per via del forte calore, dei gas tossici e delle vasche acide presenti nella zona. Eventuali visite turistiche dirette al Vulcano Dallol sono quindi fortemente sconsigliate, per via della pericolosità del posto. In Italia, esistono delle agenzie viaggi specifiche che organizzano questo tipo di “viaggi avventura”.
Come arrivare al Vulcano Dallol
Da Addis Adeba, è possibile raggiungere la Dancalia in auto o in aereo, atterrando a Lalibela o Macallè (Mekele). Tra l’altro, anche la situazione politica e i continui scontri tra gli Afar, i ladri di sale e i ribelli eritrei rendono ancor più rischioso recarsi in questo luogo. Non sono presenti strutture turistiche. Malgrado tutto questo, è certamente possibile visitare il Vulcano Dallol, ma ogni spostamento avviene sotto la protezione di guardie armate. Lo si può raggiungere con un fuoristrada. I turisti vengono dotati di maschere antigas.
Giunti in cima alla “Collina degli Spiriti” (come la chiamano gli Afar) si prosegue a piedi, percorrendo un sentiero lievemente in salita tra pinnacoli di sale, pozze fumanti e incredibili formazioni colorate tanto belle quanto pericolose. La fatica per raggiungere il Vulcano Dallol ad ogni modo viene ripagata, in quanto non esiste al mondo un altro posto altrettanto peculiare e suggestivo.
Da novembre 2021 in Etiopia è stato dichiarato lo stato di emergenza a causa di eventi bellici tra i ribelli del Tigrai e il Governo Centrale, pertanto attualmente risulta più difficile raggiungere questa destinazione.
A cura di Giorgio Pastore