Il significato dell’Occhio di Horus
L’Occhio di Horus è uno dei simboli più antichi della cultura egizia e del mondo. Horus, figlio di Iside e Osiride, è il dio falco, venerato per la caccia, la bellezza, l’arte, la profezia e la musica. In epoche più recenti è stato assimilato al dio Ra, il dio del cielo, colui che poteva vedere ogni cosa. Possedeva il dono della chiaroveggenza e governava tutti gli elementi naturali.
La simbologia e l’interpretazione dell’Occhio di Horus
In base al mito i suoi occhi sono divenuti simbolo di forza, giustizia, purezza e nobiltà d’animo. Sono tante le varianti riguardo la vita e le battaglie di Horus, una delle quali ha attribuito alla rappresentazione dei suoi occhi anche un simbolo di rinascita. L’Occhio di Horus è composto da più frazioni, ognuna delle quali assume un particolare valore simbolico.
Il sopracciglio viene associato al pensiero, la pupilla alla vista e alla luce, il tratto verticale sotto l’occhio (piede che tocca terra) rappresenta il tatto, la coda ricurva rappresenta il gusto, la parte sinistra dell’occhio indica l’udito, la parte dell’occhio vicino al naso indica l’odore.
L’Occhio come amuleto
Come amuleto l’Occhio di Horus apporta non solo protezione, ma aumenta la capacità introspettiva e la capacità di vedere oltre il reale che è illusorio. Facilita il risveglio interiore e la rinascita a nuova vita. In passato l’occhio di Horus veniva dipinto sulla prua delle navi dai marinai che desideravano allontanare l’eventualità che si verificassero problemi e incidenti durante il viaggio.
Nell’antico Egitto, invece, le proporzioni matematiche delle varie frazioni dell’occhio erano utilizzate anche come unità di misura. Questo per ricavare le quantità giuste degli ingredienti nella preparazione dei farmaci. Come tatuaggio, la tradizione vuole che l’amuleto venga disegnato soprattutto sulla schiena, sulla nuca o sulle spalle. In tal modo protegge chi lo porta da pericoli che non riesce a percepire o derivanti dal suo stesso inconscio.