Camaleonte: simbolo di trasformazione, della capacità di azione e di adattamento
Il Camaleonte incarna il simbolo della trasformazione, della capacità di azione e di adattamento. La sua simbologia è stata fonte di studio e di dibattito nel corso dei tempi. La capacità di cambiare colore, per taluni, rappresenta la menzogna e la falsità. Per altri, essendo una qualità prettamente associata alle emozioni e all’umore, è indice invece di trasparenza e sincerità.
Il significato e la simbologia del Camaleonte
In natura, il Camaleonte è un rettile dalla lunga lingua, srotolata con sorprendente velocità al momento della cattura della preda. Anche questo aspetto assume una connotazione simbolica, trasmettendo il messaggio che è bene parlare solo al momento opportuno, valutando attentamente le parole da pronunciare.
Prima della caccia, il camaleonte mantiene una posizione di immobilità o si muove molto lentamente. Atteggiamento che trasmette un bel messaggio: si può raggiungere l’obiettivo prefissato anche andando adagio, nel rispetto del proprio ritmo.
Il Camaleonte nella cultura popolare
Nella tribù dei Dogon (popolazione africana del Mali), viene accostato alla figura dell’arcobaleno, considerato – quest’ultimo – come il ponte che collega la terra al cielo. Per tale motivo, viene categorizzato tra gli animali psicopompi, ovvero tutti quegli animali che fungono da traghettatori per le anime dei defunti.
Per i Pigmei (gruppo etnico dell’Africa equatoriale), questo rettile è strettamente coinvolto nella creazione del mondo. Una leggenda narra di un dialogo che avvenne tra un albero e il primo esemplare di Camaleonte. L’albero parlò sottovoce, così l’animale gli chiese di ripetere parlando più forte, l’albero si rifiutò e il Camaleonte lo divise in due parti, lasciando intatta solo la base del tronco. Dall’albero uscì una grande quantità d’acqua, dando origine ai mari, ai fiumi e ai laghi. Irrorando la terra la rese fertile. Le due parti separate del tronco, invece, mutarono in un uomo e in una donna. Il Camaleonte, vedendo la parte rimasta intatta del tronco, decise di riempirla con qualche frutta, così da originare tutte le piante del regno vegetale.
A cura di Silvia Scanu