Camoscio: simbolo del superamento dei propri limiti
Il Camoscio, principe delle montagne in cui vive, rappresenta il superamento dei propri limiti. Per comprendere meglio la sua simbologia, diverse leggende che lo vedono protagonista, trasmettono un’importante morale.
Il significato e la simbologia del Camoscio
La leggenda piemontese del Camoscio-Diavolo narra di un giovane cacciatore, tale Battista Bogiatti, che vide un maestoso esemplare di Camoscio proprio a breve distanza da lui. Deciso a cacciarlo, non avendo con sé il fucile, gli scagliò addosso un sasso, ma l’animale, agilmente riuscì a fuggire. Preso dall’ira, l’indomani mattina all’alba tornò in montagna armato di fucile, stavolta sicuro che l’avrebbe ucciso.
La bestia fece la sua comparsa, guardando il cacciatore con aria di sfida, quest’ultimo gli sparò ma, anche stavolta, l’animale riuscì a schivare il colpo. Allora sparò un altro colpo, e un altro ancora, andando avanti così fino a sera, quando il Camoscio stremato, si adagiò a terra per riposare. Colpendolo alle spalle, Battista lo uccise e lo portò a valle sulle sue spalle. “Pesi come il diavolo!” – esclamò. Quella frase, riportò in vita l’animale che, furibondo, rispose: “io sono il diavolo! Guardami! Tu mi hai portato fino a qui ma ora io ti condurrò all’inferno!”.
Il Camoscio nella leggenda
Il senso di questa leggenda è un apologo su come l’uomo, preso dalla rabbia, sia completamente offuscato e, anziché inseguire il bello della vita, insegue il fascino della materialità. Accecato dal proprio ego, l’uomo persegue falsi obiettivi. Questo racconto vuole insegnare, invece, l’importanza di ponderare le proprie scelte prima di compiere azioni distruttive per se stessi e per gli altri.
Non molto diversa, è la leggenda slovena del Camoscio dalle corna d’oro Zlatorog. Anche in questa storia, il cacciatore che tenta di rubare l’oro dal Camoscio, accecato dal bagliore delle sue corna, finisce per cadere in dirupo e muore. Simbolicamente, la materialità, che non va demonizzata, deve essere d’aiuto per superare i propri limiti e progredire. Se non perseguita anche col cuore, la perdizione è assicurata.
A cura di Silvia Scanu