Furetto: simbolo di astuzia, agilità, intuito e capacità di osservazione
Animale vispo e simpatico, il Furetto simboleggia l’astuzia, l’agilità, l’intuito e la capacità di attenta osservazione. Favorito dalla corporatura agile e snella, si muove con destrezza e agilità. È un roditore attento alla realtà che lo circonda e, prima di muoversi, scruta bene la situazione intorno a lui.
Il significato e la simbologia del Furetto
Il Furetto il cui nome scientifico è Mustela putorius furo è, ai giorni nostri, considerato un animale domestico alla stregua del Cane e del Gatto. Appartenente alla famiglia dei Mustelidi, viene spesso confuso con la Donnola e la Faina. Ridotto in cattività già dai tempi degli antichi egizi, il Furetto è un animale tendenzialmente affettuoso. Tuttavia, negli allevamenti, può restare chiuso in gabbia per diverso tempo e, non essendo abituato al contatto umano, potrebbe sviluppare atteggiamenti aggressivi.
Il Furetto è un mammifero carnivoro che si ciba, prevalentemente, di carne cruda. Una leggenda metropolitana vuole che questo genere di alimentazione lo renda incline all’aggressività diventando, così, una creatura sanguinaria. Credenze errate poiché, in quanto predatore, è fondamentale, per questo mustelide, nutrursi di questa tipologia di cibo.
A livello simbolico il Furetto invita ad essere cauti prima di passare all’azione, allo stesso modo, invita all’osservazione e a non giudicare ciò che non si riesce a comprendere. Sprona ad un atteggiamento attivo nei confronti della vita e, essendo un animale con grande spirito di adattabilità e convivenza, stimola ad avere tolleranza e a “non mordere” se non necessario! Invoglia ad avere una visione ampia che permetta la comprensione totale, così da accettare la realtà senza remore.
Il Furetto nella tradizione popolare
Presenti già qualche secolo prima della nascita Cristo, vengono citati da Aristofane e Aristotele.
Nel 6 a.C. , anche Cesare Augusto pare possedesse dei furetti e, secondo la storia, li mandò alle isole Baleari per fermare un’invasione di conigli.
Secondo una leggenda risalente al 1221, il capo mongolo Genghis Kahn, era solito usare i furetti nelle battute di caccia.
A cura di Silvia Scanu