Gallo: simbolo di potenza sessuale e forza
Il Gallo, il cui nome scientifico è Gallus gallus domesticus, prende il suo nome dalla radice indo-europea Gar-Gal il cui significato è “gridare”. Caratterizzato da una cresta carnosa solitamente di colore rosso vermiglio, presenta un piumaggio folto e lucente, generalmente sui toni del rosso-arancio-giallo, o con striature viola-bluastre-nere e verdi. Ha un attitudine virile e pugnace da vero maschio alpha, atteggiamento che sfrutta per primeggiare su altri galli e per sedurre le galline. Per questo motivo, è simbolo di potenza sessuale e forza.
Il significato e la simbologia del Gallo
Il canto del Gallo, nel corso dei secoli, ha assunto una connotazione simbolica per le diverse popolazioni. Sin dai tempi antichi, sentirlo cantare rappresenta il simbolo della rinascita, dell’alba, del risveglio e della luce. Simbolicamente, col suo canto ai primi raggi del sole, trasporta le anime lontano dal buio delle tenebre risvegliandole per godere della luce.
Animale portatore di luce il Gallo è in grado di vegliare sugli uomini. Tuttavia, è solito cantare anche durante il giorno e, non ri rado, si può udire ancher durante la notte. Ciò avviene se, nel pollaio/fienile, dovesse penetrare qualche raggio di luce. Sempre vigile sia per se stesso che per gli altri, il suo è un richiamo canoro che invita all’attenzione.
Il Gallo nel mito e nella leggenda
Nell’antica Grecia, la divinità associata alla morte e alla rinascita Asclepio, associava il colore rosso del piumaggio del Gallo al sole (rappresentato da Apollo), mentre il colore nero lo associava al male (rappresentato dal dio degli inferi Ade).
Secondo il Sefer ha Zohar, il testo profetico ebraico, il Gallo è in grado di preannunciare la morte di un uomo. Quando canta tre volte, si dice che la morte per l’uomo sia imminente.
Nell’antica Roma, si credeva che la cresta del Gallo avesse il potere di guarire dalle malattie, così veniva impiegata sia in medicina che utilizzata come talismano.
La figura di questo uccello viene impiegata nell’iconografia medica dove rappresenta simbolicamente l’attenzione diagnostica.
A cura di Silvia Scanu