Orca: simbolo della coscienza cosmica
L’Orca, anche chiamata balena killer, è un mammifero acquatico appartenente al genere Orcinus della famiglia dei Delfinidi. Caratterizzata da un corpo a macchie bianche e nere, è facilmente riconoscibile. La sua presenza è altamente diffusa su tutti i mari e gli oceani del pianeta, questo perché è un animale migratorio in grado di percorrere centinaia di km in cerca di posti migliori dove cacciare e dove sostare. Si ciba di piccoli-grandi pesci, cuccioli di foca, foche adulte, cuccioli di balena e leoni marini.
Il significato e la simbologia dell’Orca
Simbolo della coscienza cosmica, l’Orca in quanto animale totem trasmette messaggi profondi, utili all’espansione spirituale. In natura, con la sua vita e le sue attitudini, ci mostra alcune strade da seguire. È un animale estremamente intelligente che ama vivere in gruppo, generalmente condotto secondo un sistema matriarcale. Come una grande madre, si prende cura dei suoi figli che restano con lei fino all’età adulta. Sa bene come evitare i conflitti con altri suoi simili, collaborando e rispettandosi negli spazi e nelle abitudini. Invita, dunque, a sviluppare la cooperazione e a trovare il proprio posto all’interno della collettività. Aiuta ad incanalare la rabbia e a trasformarla in azione creativa e a moderare l’istinto quando questo si fa distruttivo.
La morfologia dell’Orca, inoltre, se osservata da angolazioni differenti, fornisce un’interessante chiave di lettura. Vista dall’alto, infatti, si può notare la parte scura (nera) ben mimetizzata col blu delle acque più profonde. Guardata invece dal basso, poichè i raggi solari filtrano nell’acqua, la parte bianca si camuffa con la luce. Tutto ciò, non solo sta ad indicare l’importanza di dissimulare per ovviare ai pericoli, ma indica anche la dualità (nero-bianco / buio-luce) presente in ognuno di noi.
L’Orca nella leggenda
Secondo una leggenda dei Nativi Americani, si dice che l’Orca protegga tutti coloro che attraversano il mare per viaggiare lontano, accompagnandoli in viaggio e facendoli arrivare sani e salvi a destinazione.
A cura di Silvia Scanu