Scilla e Cariddi

Storia, mitologia e leggenda di Scilla e Cariddi

Nella mitologia classica, soprattutto quella greca, Scilla e Cariddi erano due terribili creature del mare.

Scilla e Cariddi nella mitologia

Secondo alcune fonti Scilla era figlia di Forcide e Crateide; Cariddi invece fu concepita da Poseidone e Gaia. Dalla narrazione che ci è pervenuta leggiamo che in origine Scilla era una ninfa bellissima di cui si era innamorato Glauco. Scilla però, volendo rinunciare al suo amore chiese alla Maga Circe una pozione per farlo allontanare.

A questo punto però la stessa maga si innamorò di Glauco e vistasi respingere avvelenò l’acqua nei pressi della grotta. In questa grotta abitava Scilla che venne tramutata in un orribile mostro.

Anche Cariddi, che abitava la sponda siciliana dello stretto, fu trasformata in mostro da Zeus a causa del suo continuo appetito. Sia Scilla che Cariddi quindi rappresentavano i pericoli del mare e venivano spesso descritti nei racconti dei marinai come due enormi e terrificanti creature che inghiottivano le navi. Scilla veniva rappresentata con dodici piedi o tentacoli e sei teste ognuna con tre file di denti. 

Cariddi invece, che era la personificazione dei vortici marini, non ha sembianze ben definite e veniva raffigurato come un gigantesco gorgo all’imbocco dello stretto.