Athena, Minerva, Dea della Guerra

Storia, mitologia e leggenda di Athena, Dea della Guerra

Associata al nome di Minerva nella mitologia romana, Athena era la Dea della Guerra figlia di Zeus e della dea della prudenza e saggezza Metide. Nell’iconografia classica viene rappresentata in piedi, vestita di armatura ed elmo. Impugna una lancia e sorregge uno scudo al quale è stata incastonata la testa della Gorgone Medusa.

Athena, Dea della Guerra

La nascita di Atene è legata ad una leggenda secondo la quale dopo essersi unito a Metide, Zeus ebbe paura di una profezia (come suo padre Crono prima di lui). In base a tale profezia Metide avrebbe potuto dare alla  luce dei figli più potenti del padre; così Zeus per non correre il pericolo di essere spodestato tramutò la povera amante in una mosca e la inghiottì. La Dea però già gravida, cominciò subito a creare un’armatura per la figlia a suon di colpi di martello. Tale rumorosa e incessante attività comportava l’insorgenza di strazianti dolori alla testa del Dio dell’Olimpio.

I dolori erano così forti che egli dovette chiedere aiuto a Prometeo il quale intervenne aprendo la testa di Zeus con un’affilatissima lama. Zeus ebbe salva la vita e dalla sua testa ne uscì Athena, già adulta e completamente armata.

Athena, le leggende

Tra le leggende più diffuse riguardanti Athena, troviamo la storia di Medusa. Infatti fu proprio la Dea della Guerra ad aiutare Perseo durante lo scontro con il mostro. Quando egli riuscì finalmente a batterla, ripose la testa in un sacco e la donò alla Dea. Questa, fiera, la incastonò nel suo scudo come trofeo.

La medesima leggenda narra che fu proprio Athena a trasformare la più bella delle sorelle, Gorgone, in un mostro. Una creatura con i capelli e il busto a forma di serpente. Questo, allo scopo di non permetterle mai più di potersi unire a un uomo. Tale punizione fu resa ancora più penosa dal fatto che nessuno avrebbe più potuto avvicinarsi a lei, nemmeno per rivolgerle la parola. Infatti qualsiasi essere vivente osasse incrociare il suo sguardo veniva immediatamente tramutato in una statua di pietra.

La giovane e bellissima Gorgone venne condannata a una tale sofferenza dalla Dea Athena per aver profanato uno dei suoi templi, unendosi carnalmente (all’interno di esso) con il Dio Poseidone. Athena non ebbe discendenti in quanto come Artemide fece voto di castità. Nessuno, quindi, poté mai prenderla in sposa e unirsi a lei carnalmente.