Eros, Cupido, Dio dell’Amore

Storia, mitologia e leggenda di Eros, Dio dell’Amore

Denominato Cupido nella mitologia romana, Eros viene consacrato dalle opere di Esiodo (poeta dell’antica Grecia), come un Dio solenne e primordiale al pari della dea Gaia (madre Terra). Siamo lontani quindi dall’immaginare questa divinità come il bimbo con  le ali da angelo, che impugna il suo arco allo scopo di far innamorare le persone, colpendole con le frecce magiche.

Eros, Dio dell’Amore

Egli verrà infatti (in tempi più recenti) considerato il figlio di Afrodite ed Ermes al contrario delle opere di Esiodo nelle quali  lo troviamo nelle vesti del marito di Afrodite (Dea dell’amore, bellezza, sessualità e lussuria). Per il poeta greco, Eros è dotato di poteri illimitati e risulta quasi il più temibile degli dèi (anche perché già vivente prima della nascita di tutte le divinità conosciute), per la sua potenza e la severità con la quale agiva.
Vi sono delle leggende che raccontano della sua nascita affermando che egli è stato generato direttamente dalla Terra (Gaia) e dal Tartaro (inferi).

La sua forza sovrannaturale non risparmia nemmeno gli dèi. Una forza così potente che può indurre alla perdita della ragione e alla distruzione completa. Altre leggende vedono Eros come il frutto dell’amore tra Zeus e Afrodite. Lo descrivono come un Dio egoista e crudele a tal punto che Zeus chiese ad Afrodite di ucciderlo. Non avendone il coraggio però, la Dea decise di nascondere e far crescere Eros nel bosco, insieme agli animali selvatici.

Eros, Apollo e Dafne

Tutto ciò però, non fece altro che peggiorare l’insofferenza del Dio nei confronti degli uomini. La sua già spiccata malvagità, infatti, diede origine a una delle più drammatiche storie d’amore non corrisposto esistite nella storia. Si tratta dell’amore tra Dafne e Apollo. Stanco delle continue derisioni da parte di Apollo, Eros si vendicò scagliando una delle sue fatali frecce contro Apollo. Questo, per farlo innamorare perdutamente di Dafne. Un’altra freccia venne scagliata contro Dafne affinché bastasse solo la vista di Apollo per scatenare in lei l’orrore e la repulsione.

Così per non essere più importunata e rispettare tra l’altro il voto fatto a Diana (Dea della Caccia) alla quale la ninfa aveva consacrato la sua vita, chiese aiuto al padre Penéo (altre leggende fanno invece riferimento alla madre di Dafne), il quale per evitare l’unione tra i due, tramutò la figlia in un albero, il lauro.

Eros e Psiche

Nella vita di Eros però, si verifica una fase molto importante. Ovvero, quando si innamora follemente della mortale Psiche (l’anima) alla quale successivamente dona l’immortalità. Infatti l’amata dovrà superare difficili e spaventose prove. Alla fine, però, riuscirà a diventare la felice sposa di Eros.  Dal loro amore condito da una irrefrenabile passione avrà origine Piacere.