La tomba di Re Artù?
Riparate dalle tre colline, di cui la più grande è la Tor, le rovine dell’Abbazia di Glastonbury (Glastonbury Abbey) sono tutto ciò che rimane di quella che una volta era la più grande chiesa monastica di tutta la Bretagna, seconda per grandezza e ricchezza, solamente a quella di Westminster.
Glastonbury Abbey: la leggenda
Nell’alto medioevo, invece, era considerato il più grande santuario d’Europa. Qui, secondo la leggenda, giunse Giuseppe di Arimatea, lo zio di Gesù che diede la sua tomba per seppellire il corpo di suo nipote.
A Giuseppe fu affidato il Santo Graal e dopo la Resurrezione di Cristo, fuggì dalla Bretagna con la coppa. Fondò, in seguito, la prima chiesa cristiana sulle antiche Isole di Ynys Witrin.
Queste isole talvolta conosciute con il nome di “Isole di Vetro”, o Avalon, sono meglio conosciute oggi come Glastonbury. Il corpo di Artù fu portato qui per essere seppellito.
Oggi una piastra di marmo indica il luogo dove, nel 1191 la sua tomba fu presumibilmente scoperta da alcuni muratori. Questi lavoravano alla ristrutturazione dell’abbazia dopo che fu quasi distrutta da un incendio nel 1184.
Se Glastonbury Abbey è davvero la tomba di Re Artù o una macchinazione perpetrata dai monaci per trovare i fondi per la ricostruzione della loro chiesa non è stata mai smentita. Una croce di piombo, l’ultima volta vista da William Camden nell’VIII secolo, fu usata per essere mostrata nell’abbazia e si legge:
Qui giace il grande Re Artù nelle Isole di Avalon
Alcuni credono che tutto questo sia falso, altri invece sostengono che invece sia la tomba autentica in cui riposa il più grande Re della Bretagna.