La tavola dei cavalieri
Nella vasta letteratura giunta fino a noi troviamo numerose interpretazioni che riguardano la Tavola Rotonda e la sua origine. Prima di tutto era il luogo dove i Cavalieri di Re Artù si incontravano per raccontare le loro gesta e dal quale essi si mettevano in viaggio alla ricerca di altre avventure.
Tavola Rotonda: la leggenda
Il cronista normanno Wace fu il primo a menzionarla nel suo “Roman de Brut” del 1155. Si narra che Artù progettò l’idea della Tavola Rotonda per prevenire dispute tra i suoi cavalieri sulle questioni gerarchiche.
Infatti la Tavola, essendo rotonda, metteva tutti sullo stesso piano. Un altro scrittore, Layamon, aggiunse al racconto di Wace un particolare riguardante una disputa tra i signori di Artù.
Un falegname della Cornovaglia saputo di questa disputa creò una tavola rotonda che poteva contenere fino a 1600 uomini!
Nelle storie tardo-medioevali il costruttore della Tavola Rotonda è Mago Merlino e Malory considerando e sviluppando l’argomento, la fece il centro del suo epico racconto.
L’ampia tavola di legno nella “Great Hall” di Winchester, datata non prima del XIII secolo, era stata fatta su ordine di Re Edoardo III e fu considerata un risveglio della vera “Tavola Rotonda” come simbolo dell’esemplare condotta cavalleresca. Fatta con legno di quercia è larga 5,4 metri, spessa quasi 5 centimetri e pesa 1,25 tonnellate.