La Torre delle Ore o Torre dell’Orologio
Lucca
Unica sopravvissuta, insieme alla Torre dei Giunigi, dopo la distruzione delle 130 presenti in città durante il Medioevo, la Torre dell’Orologio, o Torre delle Ore, è la più alta di Lucca. La torre è situata in via Fillungo ed è alta 50 metri. Si può visitare percorrendo i 207 gradini della scala interna, alla fine della quale, oltre a poter ammirare un fantastico panorama lucchese, è possibile anche osservare il meccanismo a ricarica manuale dell’orologio. Una vera opera d’arte della meccanica nel periodo medievale.
Cenni storici
Contesa da varie famiglie nobili rivali, la Torre delle Ore appartenne alle molte delle famiglie nobili più in vista del tempo. Costruito da Lambruccio Cerlotti, nel 1391, l’orologio fu inserito nella torre nel 1471. Il quadrante esterno, però, fu inserito solo nel 1490, permettendo agli abitanti di poter vedere, oltre che sentire l’ora solamente attraverso i rintocchi delle campane. Infatti, in corrispondenza della sala in cui è posto il meccanismo manuale dell’orologio, sono posizionate due monofore. La campana più grande annuncia le ore, mentre le campane più piccole segnano i quarti.
All’inizio lo scandire del tempo era regolato alla romana in base a cui la giornata era divisa in quattro parti da sei ore. Questo sistema però richiedeva continui aggiustamenti e quindi fu sostituito dal sistema alla francese, usato ancora oggi, in cui la giornata viene divisa in 24 ore e parte quando il sole è allo Zenit (mezzogiorno). Quindi si contano le 12 ore prima e le 12 ore dopo. L’orologio che oggi possiamo ammirare è il frutto di un rimodernamento avvenuto intorno al 1754 quando fu maggiormente regolato da un meccanismo aggiuntivo, costruito dall’orologiaio Louis Simon. La Torre delle Ore invece non ha subito variazioni o particolari ristrutturazioni, tranne un opera di restauro avvenuta nel 2000, in occasione del giubileo.
Misteri e leggende della Torre delle Ore
La leggenda lega la Torre delle Ore alla storia di una ricchissima contessa, Lucida Mansi, della quale rimangono a testimonianza della sua fortuna, le numerose e suntuose ville nella città di Lucca. Sembra che la contessa, oltre che ricchissima, fosse molto crudele. Grazie alla sua notevole bellezza veniva corteggiata da innumerevoli uomini dei quali diventava l’amante. Alla fine, annoiata da loro e dalla vita, se ne liberava uccidendoli nei modi più disparati. L’indole priva di morale e sentimenti la rendeva una donna fredda ed egoista, completamente schiava della sua bellezza.
Lucida Mansi
Si racconta che le sue ville fossero colme di specchi che utilizzava costantemente per ammirare le sue fattezze, perfino nell’atto di pregare. Fu un vero shock quando sul suo viso comparve la prima ruga, talmente profonda era la sua dipendenza. Si dice che quasi impazzì, finché non arrivò addirittura a stipulare un patto con il demonio. Un giorno, infatti, si presentò alla sua porta un bellissimo giovane, il quale le propose un patto. Le avrebbe donato la bellezza per altri trent’anni, al termine dei quali sarebbe tornato per impadronirsi della sua anima. Lucida avrebbe pagato qualsiasi prezzo pur di non veder avvizzire il suo bellissimo viso, quindi accettò il patto.
Gli anni trascorsero e la contessa continuò la sua vita fatta di eccessi, violenza e lussuria, fino allo scadere del termine. Quasi si dimenticò del patto stipulato col diavolo. Ma allo scadere del tempo concessole fu colta dal panico, e tentò qualsiasi cosa pur di evitare che il demonio venisse a riscuotere quanto pattuito. Si recò addirittura sulla torre per tentare di fermarne le lancette ed evitare che segnassero l’ultimo rintocco. Quello della mezzanotte. Ogni tentativo, però, fu vano. Il diavolo si presentò e si impadronì dell’anima, trascinando la donna lungo tutte le mura di Lucca, per far udire ai suoi abitanti le urla strazianti. Il corpo vuoto della contessa fu gettato e abbandonato nel laghetto dell’orto botanico, sulle cui acque, durante le notti di luna piena, si racconta che appaia ancora il volto della bellissima donna.