Sir Kay

Sir Kay “Il Siniscalco”

Sir Kay (Cai, Kai o Kei in gallese, Caius in latino) è uno dei primi Cavalieri della Tavola Rotonda. Figlio di Sir Hector e fratellastro di Re Artù.

Sir Kay: la leggenda

 

La storia narra di Kay come un uomo molto alto come mostrato dal suo soprannome “The Tall” (L’Alto). Appare nel racconto di Mabinogion “Culhwch e Olwen”, come il principale guerriero della Corte di Re Artù considerato uno dei dei Tre Cavalieri Magici della Bretagna. Sir Kay un tempo aveva un carattere mutevole e crudele ma fu il maggiordomo di Artù e uno dei suoi più fedeli compagni.

Kay sposò Andrivete, figlia del Re Cador di Northumberland e gli furono attribuiti dei figli chiamati Garanwyn e Gronosis e una figlia chiamata Kelemon.

Alcune fonti ci dicono che era un Sassone ma non pagano pioché aveva abbracciato la fede cristiana. Ci sono differenti spiegazioni sulla sua morte.

In tutta la letteratura Gallese si asserisce che fu ucciso da Gwyddawg che fu, a sua volta, ucciso da Artù. Ma si racconta anche che fu ucciso dai Romani o nella guerra contro Mordred.

Nell’opera Lancillotto in prosa e ne Le Morte d’Arthur scritte entrambe da Thomas Malory, Ector, il padre di Kay, adotta Artù quando questi era ancora neonato. Merlino, infatti, lo portò via dai suoi genitori naturali, Uther Pendragon e Igraine, e lo diede a Ector che lo crebbe come se fosse suo figlio.

La storia ci narra che durante un torneo a Londra Artù perse la spada del fratello mentre gli faceva da scudiero.

Quindi nel tentativo di sostituirla estrasse la Spada nella Roccia. Questo episodio rivelò quale fosse la vera discendenza di Artù. In questo frangente, l’opportunismo che ha sempre contraddistinto le gesta di Kay, si palesano inequivocabilmente.

Infatti, raccontò di aver estratto egli stesso la spada, ricevendo, così, tutti gli onori del caso. Subito dopo, però, ammise che l’impresa era stata esclusivamente opera di Artù.

Per tale motivo, Kay divenne uno dei primi Cavalieri della Tavola Rotonda. Così, Sir kay, denominato “Il Siniscalco” (un importante titolo militare) servì per tutta la vita il fratello in qualità di scudiero.